IL PICCOLO MAGO
Il piccolo mago era sempre stato allegro, ma negli ultimi tempi aveva preso l'abitudine di sedersi in un angolo con la testa bassa, a pensare e a piangere.
"le mele sono mature, pensava, e io non ho nessuno con cui condividere una bella mela rossa. I funghi sono cresciuti nel bosco ma non c'è nessuno che venga con me a raccoglierli per fare insieme una squisita pizza con i funghi".
allora il piccolo mago andò a casa del leprotto e gli chiese: "vuoi essere mio amico?",ma il leprotto cominciò a scuotere la testa e a fare "no" con le lunghe orecchie.
Dopo rivolse la domanda al capriolo "vuoi essere mio amico?". Il capriolo gli rispose :"No, ho già due amici. Gioco con loror tutti i giorni sai?".
Sempre triste il piccolo mago andò a trovare anche il cinghiale :"vuoi essere mio amico?". Ma il cinghiale grugnì sgarbato "NO" e continuò a grufolare tra le foglie del terreno.
"Basta, tanto peggio per voi!!Io posso farmi un amico perfetto con un colpo di bacchetta magica, decise il piccolo mago.
salì su una grossa pietra, si avvolse nel suo mantello blu con le stelle splendenti, alzò le braccia e pronunciò la formula magica.
"Abbracadrabra, ammi co, ammiriccocò!". Poi chiuse gli occhi perchè voleva farsi una sorpresa e quando li aprì vide che accanto a lui c'era una minuscola civetta.
"Abbracada.....braccidenti!" esclamò sorpreso il piccolo mago "mi ero immaginato un amico un po' più grosso".
"Un amico non si può fabbricare con un colpo di bacchetta magica", dichiarò la civetta.
"Di un amico bisogna avere cura e poco importa se è piccolo o grosso!!"
allora il piccolo mago si sforzò di fare amicizia con la piccola civetta. cantavano insieme, giocavano agli indovinelliandavano a spasso e qualche volta, al chiaro di luna, facevano la danza dei pirati. Presto si accorsero che erano diventati veramente amici. Il piccolo mago era felice, finalemente.
Un giorno, girovagando per il bosco, giunsero in una dorata radura di faggi. "Guarda", esclamò subito la civetta e indicò una cavità nera nel tronco di un albero. "E' là che voglio abitare!".
"Ma....", obiettò il piccolo mago, "tu non puoi abbandonarmi! Tu sei mio amico!".
"Si" rispose la civetta che era già volata dentro la cavità dell'albero, " ma io sono una civetta e le civette visono nelle cavità degli alberi, è sempre stato così. Per favore, dammi il permesso!io sarò felice. Chi amam veramente un amico lo aiuta ad essere felice". "Chi ama veramente un amico lo aiuta ad essere felice".
La civetta gli regalò un profumato fiore bianco. Il piccolo mago decise di andarla a trovare spesso e si dice che la loro amicizia duri tutt'ora
"le mele sono mature, pensava, e io non ho nessuno con cui condividere una bella mela rossa. I funghi sono cresciuti nel bosco ma non c'è nessuno che venga con me a raccoglierli per fare insieme una squisita pizza con i funghi".
Sospirava pensando a come sarebbe stato bello avere un amico. Un giorno vide passare di là un bambino. Subito il piccolo mago uscì dalla casetta nel bosco e gli domandò: "vuoi essere mio amico?"
"Ho già un amico, si chiama Marione" rispose il bambino continuando per la sua strada.allora il piccolo mago andò a casa del leprotto e gli chiese: "vuoi essere mio amico?",ma il leprotto cominciò a scuotere la testa e a fare "no" con le lunghe orecchie.
Dopo rivolse la domanda al capriolo "vuoi essere mio amico?". Il capriolo gli rispose :"No, ho già due amici. Gioco con loror tutti i giorni sai?".
Sempre triste il piccolo mago andò a trovare anche il cinghiale :"vuoi essere mio amico?". Ma il cinghiale grugnì sgarbato "NO" e continuò a grufolare tra le foglie del terreno.
"Basta, tanto peggio per voi!!Io posso farmi un amico perfetto con un colpo di bacchetta magica, decise il piccolo mago.
salì su una grossa pietra, si avvolse nel suo mantello blu con le stelle splendenti, alzò le braccia e pronunciò la formula magica.
"Abbracadrabra, ammi co, ammiriccocò!". Poi chiuse gli occhi perchè voleva farsi una sorpresa e quando li aprì vide che accanto a lui c'era una minuscola civetta.
"Abbracada.....braccidenti!" esclamò sorpreso il piccolo mago "mi ero immaginato un amico un po' più grosso".
"Un amico non si può fabbricare con un colpo di bacchetta magica", dichiarò la civetta.
"Di un amico bisogna avere cura e poco importa se è piccolo o grosso!!"
allora il piccolo mago si sforzò di fare amicizia con la piccola civetta. cantavano insieme, giocavano agli indovinelliandavano a spasso e qualche volta, al chiaro di luna, facevano la danza dei pirati. Presto si accorsero che erano diventati veramente amici. Il piccolo mago era felice, finalemente.
Un giorno, girovagando per il bosco, giunsero in una dorata radura di faggi. "Guarda", esclamò subito la civetta e indicò una cavità nera nel tronco di un albero. "E' là che voglio abitare!".
"Ma....", obiettò il piccolo mago, "tu non puoi abbandonarmi! Tu sei mio amico!".
"Si" rispose la civetta che era già volata dentro la cavità dell'albero, " ma io sono una civetta e le civette visono nelle cavità degli alberi, è sempre stato così. Per favore, dammi il permesso!io sarò felice. Chi amam veramente un amico lo aiuta ad essere felice". "Chi ama veramente un amico lo aiuta ad essere felice".
La civetta gli regalò un profumato fiore bianco. Il piccolo mago decise di andarla a trovare spesso e si dice che la loro amicizia duri tutt'ora
I DUE UCCELLINI
L'amicizia è un'anima sola che vive in due corpi (Aristotele).
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